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Pubblicata il: luglio 15, 2013 |
Da: Redazione
Categoria: Poesia anglosassone | Totali visite: 1583 | Valorazione
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Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
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Sanics 1
tutta una viva lunga strada quest'oggi di dolci acquazzoni da Portrane sulla costa
Donabate tristi cigni di Turvey Swords
pedalando a tre marce come una sonata
scroto in sella come un Cavaliere atra cura in fretta
Botticelli dall'inguine in giù pestando la trasmissione
gomme sanguinanti svuotantisi zììp la strada maestra
tutto il cielo nello sfintere
lo sfintere
staaaaaaanco adesso
strafaticando adesso tra i passeggiatoti
questa fida tutt'acciaio questa super-reale
di ritorno a casa da buon ragazzo
dove son nato di botto col verde dei larici
ah tornare nell'amnio senza fiducie
senza dita senza amore guasto
catenando nel frattempo aggrappato alla bicicletta
le ondate dei nubile i relitti di sudario
bravo-in-pentola anamniotico cinto di cenci scappellato
per mamma babbo pollo e pancetta
calda tomba pure di' la parola
giorni felici spezza lo stelo versa una lacrima
quest'oggi Nozzedì della Spia sette lustri fa
oh i larici il dolore strappato come un tappo
il glande che egli portò una giornata a spasso su e giù per colli e vallate
con un ponderoso sorriso dalla Londra e Globo di Liverpool
dietro le ombre si allungano i sicomori singhiozzano
per il budino oh per me bimbo da sculacciare
secchi di spumante letto da bambino è lavoro da sete
per la levatrice è insanguinato
per l'orgoglioso genitore ingoia un groppo di allegria
per il piedigonfio Acate ansima pure la sua gioia
scintillando pungiglioni per me
stanco adesso capelli in riflusso gengive in riflusso in riflusso a casa
come d'oro adesso nel fiore degli anni dopo una breve prodigalità
sì e soave
soave urbano al di là del bene e del male
aspettando il mio turno senza rancore puoi giurartelo
stravolto mezzo storto corteggiando i clisprezzi di questi fauni queste ninfe brillanti
pinzettato come pederasta al pantalone
succhiando la mia lanterna affumicata dietro a una Wild Woodbine
cinghiato a morte in uno sporco impermeabile
scagliando innanzi l'orgoglioso Swift di petto alla marea degli Störmer
vedo infine il mio verbo principale
lei l'unica che nell'accusativo
ho smontato per amare
scivolandomi incontro impavida danzatrice indiana sulle acque
impavida figlia dei desideri col suo vecchio nero e fenicottero
vattene adesso prendi il sei il sette l'otto o il vaporetto
prendi l'autobus che me ne frega cammina ricatta un passaggio
torna al ragno della tua tela a Holles Street
e lascia che sorrida ancora la tigre
nei nostri cuori che finanzia strade di ritorno |
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