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Pubblicata il: luglio 28, 2013 |
Da: Redazione
Categoria: Poesia anglosassone | Totali visite: 1516 | Valorazione
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Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
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William Henry Davies
03/07/ 1871 – 26/09/ 1940
SOGNI MARINARI
Non so perché io mi strugga per te ancora,
Arda di risolcare il tuo flutto incostante;
Udrà lo sciacquio delle onde sotto il mio letto di morte,
Il tuo sale è racchiuso per sempre nel mio sangue.
Eppure t'ho veduto sferzare i fianchi della nave
Furioso, con la frusta a mille code;
E, anche t'ho veduto, come la Galilea,
Quando Gesù s'avviò tranquillo alla barca di Simone.
E ho veduto la tua lene brezza, dolce
Come quella d'estate, quando sommuove i campi del grano;
E ho veduto la tua raffica rude e gagliarda
Scoprire a mezzo il ventre delle navi nel sole.
Tu sai come ammansire la vita più selvaggia,
Tu sai come umiliare i grandi e gli orgogliosi
Io penso a quell'Armada le cui vele rigonfie,
Avide e ampie, vennero inghiottendo ogni nube.
Ma ho visto il giovanetto marinaio, imberbe e annegato,
Disteso sulla riva, dalla tua mano crudele
Posata sul tenero mento una barba d'alghe marine,
Gli occhi di cielo ricolmi d'ignobile sabbia.
E tuttavia mi struggo per te ancora,
Ardo di risolcare il tuo flutto incostante:
Udrà lo sciacquio delle onde sotto il mio letto di morte,
Il tuo sale è racchiuso per sempre nel mio sangue. |
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Una pubblicazione proposta fra le tante presenti nel sito |
E lì defatti, come se trovorno
Assieme, lui je fece: -Sa?, mi pare
Che, dice, è mejo a dì le cose chiare:
Tanti galli a cantà 'n se fa mai giorno.
Ce vado, ce ripasso, ce ritorno, |
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