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Pubblicata il: luglio 12, 2013 |
Da: Redazione
Categoria: Poesia antica greca e latina | Totali visite: 2073 | Valorazione:     
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Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
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Gaio Valerio Catullo
(Verona 87 a.c. - Sirmione 54 a.c.)
*ALCUNI TESTI NON SONO ADATTI A UTENTI MINORENNI*
Fu il maggiore dei neòteroi, scuola dal gusto aristocratico, che predilige una poesia di intonazione personale e di leggera divagazione. Visse a Roma, nell'ambiente letterario e mondano; vicenda dominante della sua vita fu la passione per Lesbia, il cui vero nome era, con ogni probabilità, Clodia, moglie di Quinto Metello Celere. Nel 57 a.C., per dimenticare Lesbia, e per riassestare le proprie finanze, Catullo partì per la Bitinia, al seguito del pretore Memmio. Concluso il viaggio, tornò a Sirmione, dove trascorse gli ultimi anni di vita. I Carmina comprendono 116 poesie di varia natura, ordinate secondo criteri metrici (epigrammi, elegie), alcune brevi (nugae), altre più ampie (carmina docta) ed erudite, composte imitando i modelli ellenistici. Lo stile raffinato è temperato da espressioni della lingua parlata. |
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L'uomo è bello solamente quando desidera gli altri felici |
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