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Pubblicata il: dicembre 10, 2013 | Da: Redazione
Categoria: Poesia Romania | Totali visite: 4599 | Valorazione:

Occhio al medio ambiente | Invia per per e-mail

  
Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
Mihai Eminescu Botoşani 1850 Bucarest 1889

UN ULTIMO DESIDERIO

Ho un solo desiderio,
Nel silenzio della notte
Lasciatemi morire
Al margine del mare.
Un sonno dolce avrò,
Il bosco vicino
Sulle distese acque
Mi sia il cielo sereno.
Non voglio bandiere,
Nè una bara ricca,
Fatemi solo un letto
Di teneri ramicelli.
Nessuno dietro deve piangere,
Solo l'autunno deve dare voce
Alle foglie morte
Che con rumore cadono.
Il fiumicello scorre,
Scivola anche la luna,
Dentro gli aghi dell'abete
Sopra, il tiglio santo
Fa tremare i rami.
Quando non sarò piu vagabondo,
Da allora in poi
Mi accarezzeranno con amore
pensieri lontani.
Stelle che scorgono
Dall'ombra del cedro,
Essendomi amiche
Mi sorridono ancora.
Piange dal dolore
Il canto del mare.
Che io sarò polvere...
Nella mia solitudine.

In Rumeno
MAI AM UN SINGUR DOR

Mai am un singur dor
În liniştea serii
Să mă lăsaţi să mor
La marginea mării,
Să-mi fie somnul lin
Şi codrul aproape,
Pe-ntinsele ape
Să am un cer senin.
Nu-mi trebuie flamuri
Nu voi sicriu bogat,
Ci-mi împletiţi un pat
Din tinere ramuri.
Şi nimeni in urma mea
Nu-mi plângă la creştet,
Doar toamna glas să dea
Frunzişului veşted.
Pe când cu zgomot cad
Isvoarele intruna
Alunece luna
Prin vârfuri lungi de brad.
Pătrunză talanga
Al serii rece vânt,
Deasupră-mi teiul sfânt,
Să-şi scuture creanga.
Cum n-oi mai fi pribeag
De atunci înainte,
M-or troieni cu drag
Aduceri aminte.
Luceferi, ce răsar
Din umbră de cetini,
Fiindu-mi prietini,
O să-mi zâmbească iar.
Va geme de patemi
Al mării aspru cânt...
Ca eu voi fi pământ
În singurătate-mi.


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Perché i celesti danni Ristori il sole, e perché l'aure inferme Zefiro avvivi, onde fugata e sparta Delle nubi la grave ombra s'avvalla; Credano il petto inerme Gli augelli al vento, e la diurna luce Novo d'amor desio, nova speranza

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