|
|
Pubblicata il: giugno 19, 2013 |
Da: Redazione
Categoria: Poesie del 500 | Totali visite: 9630 | Valorazione:     
|
|
|
|
Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
|
|
|
Come puo' esser, ch'io non sia piu' mio ?
O Dio, o Dio, o Dio!
Chi m'ha tolto a me stesso,
ch'a me fosse piu' presso
o piu' di me potessi, che poss'io?
O Dio, o Dio, o Dio!
Come mi passa el core
chi non par che mi tocchi?
Che cosa e' questo, Amore,
c'al core entra per gli occhi,
per poco spazio dentro par che cresca;
e s'avvien che trabocchi ?
Autore: M.Buonarroti (1475, Caprese, Arezzo - 1564, Roma)
Note: Il genio dell'artista si commuove innanzi all'Amore.
Pittore, scultore e architetto, seppe dedicarsi alla poesia.
Del Maestro, ci restano 302 poesie e 42 frammenti, le Rime,
composte fra il 1503 e il 1560. |
|
Commenti degli utenti |
|
|
|
Una pubblicazione proposta fra le tante presenti nel sito |
UNA CENA
I sacerdoti annunzian l'ora ottava
alla vacca, la dea dell'Egitto;
una coorte fa il cambio della guardia.
Tempera quest'ora
le acque del bagno troppo calde, |
|
Statistiche generali |
» Pubblicazioni |
6764
|
» Autori registrati |
4107
|
» Totali visite |
15649433
|
» Categorie |
35
|
|