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Pubblicata il: gennaio 15, 2014 |
Da: Redazione
Categoria: Poesie del 500 | Totali visite: 5464 | Valorazione:     
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Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
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Pietro Bembo
SONETTO 151
Quando, forse per dar loco a le stelle,
il sol si parte, e 'l nostro cielo imbruna
spargendosi di lor, ch'ad una ad una,
a diece, a cento escon fuor chiare e belle,
i' penso e parlo meco: in qual di quelle
ora splende colei, cui par alcuna
non fu mai sotto 'l cerchio de la luna,
benché di Laura il mondo assai favelle?
In questa piango, e poi ch'al mio riposo
torno, più largo fiume gli occhi miei,
e l'imagine sua l'alma riempie,
trista; la qual mirando fiso in lei
le dice quel, ch'io poi ridir non oso:
o notti amare, o Parche ingiuste et empie. |
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Una pubblicazione proposta fra le tante presenti nel sito |
Settembre, son mature le carrube.
Or tu pel caldo mare di Cilicia
conduci dalla riva cipriota
la sàica a scafo tondo e a vele quadre.
Bonaccia, e nel saffiro non è nube. |
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