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Pubblicata il: giugno 19, 2013 |
Da: Redazione
Categoria: Poesie del 500 | Totali visite: 1817 | Valorazione
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Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
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Io nacqui a debellar tre mali estremi;
tirannide, sofismi, ipocrisia;
ond'or m'accorgo con quanta armonia
Possanza, Senno, Amor m'insegno' Temi.
Questi principi son veri e sopremi
della scoverta gran filosofia,
rimedio contro la trina bugia,
sotto cui tu piangendo, o mondo, fremi.
Carestie, guerre, pesti, invidia, inganno,
ingiustizia, lussuria, accidia, segno,
tutti a que' tre gran mali sottostanno,
che nel cieco amor proprio, figlio degno
d'ignoranza, radice e fomento hanno.
Dunque a diveller l'ignoranza io vegno.
Autore: T.Campanella (1568, Stilo -1639, Parigi )
Corrente: Filosofo illustre si distinse per il
il sentimento di estasi per la vita.
Note: Nella poesia Egli cita Temi, la dea
della giustizia che in Grecia offriva gli oracoli. |
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Poesie 1896 - 1898. Poeta tedesco Rainer Maria Rilke. |
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