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Pubblicata il: giugno 19, 2013 |
Da: Redazione
Categoria: Poesie del 500 | Totali visite: 1614 | Valorazione
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Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
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In superbia il valor, la santitate
passò in ipocrisia, le gentilezze
in cerimonie, e 'l senno in sottigliezze,
l'amor in zelo, e 'n liscio1 la beltate,
mercé vostra, poeti, che cantate
finti eroi, infami ardor, bugie e sciocchezze,
non le virtù, gli arcani e le grandezze
di Dio, come facea la prisca etate.
Son più stupende di Natura l'opre
che 'l finger vostro, e più dolci a cantarsi,
onde ogni inganno e verità si scuopre.
Quella favola sol dée approvarsi
che di menzogne l'istoria non cuopre,
e fa le genti contra i vizi armarsi.
(1)'n liscio: negli artifici |
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Una pubblicazione proposta fra le tante presenti nel sito |
Le Illuminazioni - Poemi in prosa
PARATA
Bricconi assai solidi. Parecchi hanno sfruttato ì vostri mondi. Senza bisogni, e poco ansiosi di mettere in opera le loro brillanti facoltà e la loro esperienza delle vostre coscienze. Che uomini maturi! Occhi inebetiti a guisa della notte d'estate, rossi e neri, tricolori, d'acciaio punteggiato di stelle d'oro; |
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