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Pubblicata il: giugno 19, 2013 |
Da: Redazione
Categoria: Poesie del 800 | Totali visite: 1463 | Valorazione:     
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Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
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Non un fremito d'aura giocondo
nell'afa ardente. Su l'immota frasca
tace ogni trillo, e boccheggianti a fondo
giacciono i pesci d'oro entro la vasca.
Passa d'uccelli una tribù fuggiasca
radendo in fila il bosco stilbondo,
e i gigli stanchi senton la burrasca
che soffocante gravita sul mondo.
Oh mentre il viso tuo sfiorisce e langue
come quei gigli, e fra ridente e mesta
mi guardi effusa d'un pallore esangue,
tu pure, inconscia, senti la tempesta
d'amor che t'urge e che t'affanna il sangue,
e stanca di desio pieghi la testa.
Autore: G. Marradi (1852 - 1922, Livorno)
Note: Poeta sostenitore di una poesia virile e patriottica,
trovò la sua espressione ideale nella descrizione del
paesaggio e nel canto del sentimento amoroso.
Opere: "Canzoni Moderne", 1879; "Fantasie Marine", 1881. |
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Una pubblicazione proposta fra le tante presenti nel sito |
Profondo eppure singolarissimo consideravo l'affetto che mi legava alla mia amica Morella |
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