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Pubblicata il: giugno 20, 2013 |
Da: Redazione
Categoria: Poesie del 800 | Totali visite: 1401 | Valorazione
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Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
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Come mirando le creature del suo pennello non disse l'Angelus e fu tentato.
Poi che senza né vischio ebbe né rete
anche, nella stanzuola, il ciuffolotto,
Paulo mirò la bella sua parete.
E non udì che gli avea fatto motto
la vecchia moglie; e non udì sonare
l'Avemaria dal campanil di Giotto.
Le creature sue piccole e care
mirava il terziario canuto
nella serenità crepuscolare.
E non disse, com'era uso, il saluto
dell'angelo. Saliva alla finestra
un suono di vivuola e di leuto.
Chiara la sera, l'aria era silvestra:
regamo e persa uliva sui balconi,
e giuncava le vie fior di ginestra.
Passeri arguti empìan gli archi e gli sproni
incominciati di ser Brunellesco.
Cantavano laggiù donne e garzoni.
C'era tanto sussurro e tanto fresco
intorno a te, Santa Maria del fiore!
E Paulo si scordò Santo Francesco,
e fu tentato, e mormorò nel cuore. |
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Una pubblicazione proposta fra le tante presenti nel sito |
Fu il vento che mi portò da te
come un foglio sgualcito
con qualche appunto
ormai dimenticato. |
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