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Pubblicata il: giugno 22, 2013 |
Da: Redazione
Categoria: Poesie del 900 | Totali visite: 1780 | Valorazione
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Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
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Amico.
Questa parola scritta con il sangue
impressa vidi sopra la finestra
accanto al letto ma, forse, dormivo.
"Amico" stava scritto sopra il vetro,
scorreva come un rivo quel corsivo,
di sotto seguitavano tre righe,
una visione ma, forse, sognavo.
Di sotto procedevano tre versi,
anch'essi impressi con un sangue vivo,
scritti davanti, non sul lato retro
che dà sovra l'incolto mio giardino.
Io mi sforzai di leggerli. Fu vano.
Grafia complessa e bella, indecifrabile,
purpuree strofe segretate all'occhio
d'un uomo che nel buio vaga e langue.
Chissà che cosa c'era nei tre versi,
può darsi arcani che la pace dànno,
le chiavi, forse, della conoscenza,
chissà quali risposte mi son perso.
Lino Lista (dal Vino del Reno) |
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Una pubblicazione proposta fra le tante presenti nel sito |
Come posso dire se la tua voce è bella
So soltanto che mi penetra
E mi fa tremare come una foglia |
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