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Pubblicata il: luglio 13, 2013 | Da: Redazione
Categoria: Poesie del 900 | Totali visite: 1734 | Valorazione

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Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
LA COLLINA DEI CILIEGI

E se davvero tu vuoi vivere una vita luminosa e più fragrante
cancella col coraggio quella supplica dagli occhi
troppo spesso la saggezza è solamente la prudenza più stagnante
e quasi sempre dietro la collina è il sole
Ma perché tu non ti vuoi azzurra e lucente
ma perché tu non vuoi spaziare con me
volando contro la tradizione
come un colombo intorno a un pallone frenato
e con un colpo di becco
bene aggiustato forato e lui giù giù giù
e noi ancora ancor più su
planando sopra boschi di braccia tese
un sorriso che non ha
né più un volto né più un’età
e respirando brezze che dilagano su terre senza limiti e confini
ci allontaniamo e poi ci ritroviamo più vicini
e più in alto e più in là
se chiudi gli occhi un istante
ora figli dell’immensità
Se segui la mia mente se segui la mia mente
abbandoni facilmente le antiche gelosie
ma non ti accorgi che è solo la paura che inquina e uccide i sentimenti
le anime non hanno sesso né sono mie
Non non temere tu non sarai preda dei venti
ma perché non mi dai la tua mano perché
potremmo correre sulla collina
e fra i ciliegi veder la mattina che giorno è
E dando un calcio ad un sasso
residuo d’inferno e farlo rotolar giù giù giù
e noi ancora ancor più su
planando sopra boschi di braccia tese
un sorriso che non ha
né più un volto né più un’età
e respirando brezze che dilagano su terre senza limiti e confini
ci allontaniamo e poi ci ritroviamo più vicini
e più in alto e più in là
ora figli dell’immensità
La collina dei ciliegi
Giulio Rapetti Mogol


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