|
|
Pubblicata il: agosto 03, 2013 |
Da: Redazione
Categoria: Poesie di Trilussa | Totali visite: 5111 | Valorazione:     
|
|
|
|
Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
|
|
|
Trilussa (C. A. Salustri)
1873-1950
DISPIACERI AMOROSI
Lei, quanno lui je disse: -- Sai? te pianto... --
s'intese gelà er sangue ne le vene.
Povera fija! fece tante scene,
poi se buttò sul letto e sbottò un pianto.
-- Ah! -- diceva -- je vojo troppo bene!
Io che j'avrebbe dato tutto quanto!
Ma c'ho fatto che devo soffrì tanto?
No, nun posso arisiste a tante pene!
O lui o gnisuno!... -- E lì, tutto in un botto,
scense dar letto e, matta dar dolore,
corse a la loggia e se buttò de sotto.
Cascò de peso, longa, in mezzo ar vicolo...
E mò s'è innammorata der dottore
perché l'ha messa fòri de pericolo! |
|
Commenti degli utenti |
|
|
|
Una pubblicazione proposta fra le tante presenti nel sito |
L'ausilio di mezzi informatici nell'organizzazione e nell'esecuzione delle attività all'interno dell'azienda possono ribaltare la tendenza alla contrazione del fatturato e la riduzione degli utili attualmente in atto. Prima di discuterne, però, parleremo un po' di politica, da informatici quali siamo. |
|
Statistiche generali |
» Pubblicazioni |
6778
|
» Autori registrati |
7575
|
» Totali visite |
17366094
|
» Categorie |
35
|
|