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Pubblicata il: giugno 21, 2013 |
Da: Redazione
Categoria: Poesie inedite | Totali visite: 740 | Valorazione
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Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
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LA RICAMISTA
Voce, pace, luce
La ricamista al suo foulard
pensa e a mano cuce
parole nella casa di città.
Pensa al calle che conduce
per anse e sassolini alla campagna,
pensa al rustico, alla vendemmia,
al vino che l'uva produrrà.
E intanto nella luce
cuce e cuce e cuce
parole sulla tela del foulard.
Occhi bassi, occhi tra poco spenti
dalla vecchiezza che,
brutta piaga!, avanza;
occhi grigi da topo,
occhi che oggi è troppo
scuro per fare 'sto mestiere,
oggi che i giorni son come le sere.
E intanto nella pace
del suo salotto dice
"Come sarebbe bello
avere di nuovo vent'anni!".
Come andare alla messa
a mano del suo sposo,
con l'abito della festa,
coi capelli legati in nodo;
come abiurare i capelli bianchi,
come avere passi un po' meno stanchi.
E intanto la sua voce
intona, mentre cuce,
una canzone.
Sarebbe meglio che non fosse
partito in guerra il suo amore:
da cento secoli se ne andò Ulisse
e lei discuce sempre il suo foulard!
(08-09-2003) |
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