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Pubblicata il: giugno 19, 2013 |
Da: Redazione
Categoria: Poesie inedite | Totali visite: 1019 | Valorazione
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Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
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Fermare fermarsi,
essere montagna
non essere montagna
essere del sale
salinità
e della quercia
il nodo
più acerbo
essere la siccità
della terra secca
e della crepa
lo spacco più acuto
della notte
essere il buio
del più antico terrore
del pianto
la tristezza
e della morte
il sapore più infinito
limite
della mia limitatezza
senza fine
perché io sono una radice
divelta
scalfita di tenebre
umida di vita aspirante
ad una precoce morte
alla mia morte
mia
morte. |
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