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Pubblicata il: luglio 08, 2013 |
Da: Redazione
Categoria: Poesie inedite | Totali visite: 914 | Valorazione
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Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
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A Tommaso
Che il mio grembo,Padre,quel mio grembo
risplenda ancora astro che non cede
che io non sia silenzio divorata
da fame di mia morte,
solo perché confitto giaci
in eterna distanza e la mia luna
madre custode a un'anima che sperde
assorta giace in attesa del suo cielo-
che tu sia alito di vita,Padre,a me
all'anima al mio grembo
e io levi ancora
fecondarvi del mio seme:
ma non di vita,se io vita sdegno,
ma di Parola che levando preme. |
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Una pubblicazione proposta fra le tante presenti nel sito |
Quando il mare va,
e vedrai svanire le ombre della
quotidianità
allora saprai che il pensiero fugace
che avevi
ti avrà bagnato con le sue dolci
risa. |
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