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Pubblicata il: marzo 03, 2015 |
Da: Giulio Titonel
Categoria: Poesie inedite | Totali visite: 1086 | Valorazione
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L’arpa lontana del monte
La nostra vita è come un monte da scalare, anzi, tanti monti. In cima ad ogni monte vi è un nostro obiettivo, un traguardo molto bramato della nostra vita. In questo momento mi immagino questa figura retorica: un monte da scavalcare come il mio obiettivo attuale, le mie aspirazioni, i miei sogni. Ciò che attira la mia attenzione, il motivo per cui voglio scalarlo, è perché dalla cima proviene la musica della bellezza assoluta, l’arpa che discioglie i suoni nell’aria, e una stella bellissima, la più bella che abbia mai visto, che riesce a dare una luce di uno splendore unico, una luce di una specialità unica, una luce davvero irripetibile e introvabile. Questo monte, di conseguenza, diventa la ricerca della bellezza, della felicità e dell’amore.ì, ove, man man che saliamo, ci innamoriamo sempre di più e la nostra anima cerca quella della nostra anima gemella. Man mano cresce la nostra simbiosi con chi amiamo: diventiamo felici quando ci saluta ed è felice, diventiamo tristi quando diventa triste, sogniamo di valere per lei quanto lei vale per noi. Tremiamo spesso quando la vediamo vicina a noi e sogniamo, immaginiamo di poter esprimere il nostro amore e di poter baciare il nostro sogno, o almeno di averne la forza. Sogniamo di poter dire “Ti amo”: una frase che potrebbe essere insignificante o rinchiudere in due parole un intero romanzo di sentimenti. L’amore è come un sentimento che attrae due diamanti in repulsione.
Questo sogno lo rincorriamo come dietro a un bellissimo suono proveniente dalla cima del monte. All’inizio siamo solo attirati, poi, man man che saliamo e il suono si fa più forte, ci innamoriamo e iniziamo a vagare per i più grandi sogni.
Sono pochissime le poesie che pubblico e quasi nessuna così personale. Questa, però, merita di essere pubblicata. Merita di essere pubblicata perchè non è solo una poesia mia, ma di tutti quelli che amano e che inseguono quel monte alla ricerca della loro stella disciolta nell'aria della propria esistenza. E' dedicata anche a tutti quelli che hanno raggiunto quella stella, ma che, a quel punto, lottano perchè non venga oscurata. Per chi ama la sofferenza più grande sarebbe veder oscurata la luce di chi si ama, veder soffrire l'altra metà. Ed è per questo che penso che questa poesia non sia solo mia e che questi versi e queste figure siano le stesse cose che percorrono il cuore di ogni innamorato, tradotte in poesia per cercare di rendere il linguaggio incomprensbile dei sentimenti a un linguaggio un po' più comprensibile che è la retorica. Risulta, almeno credo, impossibile, tradurre questa in parole troppo semplici. E' impossibile descrivere un sentimento e già poter usare un po' di retorica per essere un po' più chiari è molto.
Mentre l’arpa del monte
scioglie il suono nell’aria,
e l’anima e il fuoco
e luce e calore vivi.
Con il fuoco dell’anima
che cerca il fuoco migliore
cerca il fuoco nei lontani cieli
cerca le stelle alla cima del monte,
nel salire e nel faticare,
nel salire e nel tremare,
nel salire e nell’ombrare,
nel pericolo e nella fatica,
nella felicità e nella speranza.
Nel salir monti,
nel seguire l’arpa,
nel seguire la luce,
nel fuggirla,
nel temerla e nel bramarla
per vivere l’aria
disciolta di suono e di luce. |
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