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Pubblicata il: luglio 23, 2013 |
Da: Redazione
Categoria: Poesie inedite | Totali visite: 997 | Valorazione
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Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
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Guardando il mare
Fermi i piedi sull’ostinata
risacca e intanto l’onde
aggrottano la terra
e dal mare in sogno
lì precipiTiAmo.
Vorrei guardare ancora nei tuoi occhi,
come in un caleidoscopio,
sperando ritorni
il colore dell’infanzia nostra,
sempre vergine e affamata
di gioie verdi e azzurre
in gocce di rugiada.
Ma non torna. Mai più ritorna l’eco
lanciata negli abissi retrogradi del mare.
Un artificio poetico
è l’àncora
o il difetto della mente.
Nient’altro che questo ho trovato mite...
viaggiare,
e poi, nelle notti stanche,
immaginarmi non lontano da te.
Sembro un pirata nell’impossibile trama
del tempo, navigando
lo specchio delle nostre paure.
Immagino l’inquieto nei tuoi occhi,
fieri e lucidi, guardarmi,
con una mano sul viso,
avvicinarmi,
rubarmi il respiro,
lasciarmi piegare come pioggia ai tuoi piedi.
Oh, questa si sarebbe infinita gioia.
Ma pazzo mi chiamano perché T’amo. |
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