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Pubblicata il: luglio 17, 2013 | Da: Redazione
Categoria: Poesie inedite | Totali visite: 850 | Valorazione

Occhio al medio ambiente | Invia per per e-mail

  
Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
Ecco, io sono Ornella Raiteri.

Ecco, io sono Ornella Raiteri ed ho scritto alcune poesie in un periodo della mia vita molto importante: in ospedale, in quel rifugio, dove non c'è spazio e non c'è tempo, come in una capsula spaziale, nel silenzio.
Così ho potuto ascoltarmi, ho potuto guardare quello che c'è e quello che non c'è, osservata sempre attentamente dal guardiano della morte.
Mi sentivo così distaccata ed allora dal mio cuore congelato, sono usciti finalmente i miei canti d'amore, di tristezza, di contemplazione:
un canto d'amore per un cerbiatto da consolare, per tutti noi cerbiatti agli occhi di Dio
un canto d'amore per Federico, il mio medico, che mi ha curato non solo con le medicine, ma con la sua presenza e il suo sorriso ...
un canto di tristezza nel vedere la terra che muore, - un canto di tristezza nel vedere me stessa, che non riesce a superare tutte le difficoltà (Dio, ti ringrazio per avermi dato le difficoltà, segno del tuo amore, quelle difficoltà che, superate, mi aiuteranno a scontare il mio debito karmico di questa e altre vite passate, sul pianeta terra e su altri)
un canto di tristezza e di angoscia, perché non so cosa ho fatto per offendere la grazia di Dio, di tristezza perché mi sono allontanata da Lui.
E ora mi sento vagare negli spazi cosmici tra pianeti e nebulose e lo cerco, lo chiamo in continuazione: PADRE, DAMMI TI PREGO LA TUA ENERGIA D'AMORE E DI PERDONO, PRENDI LA MIA MANO, I0 TI AMO!
E siccome io lo amo, io lo vedo e lo cerco e lo contemplo in tutti i cerbiatti, in tutti i pianeti, in tutte le stelle, in tutti i sorrisi, dappertutto lo posso trovare, ovunque, sempre.
E io così non faccio altro che restituire a Dio, Padre dolcissimo, quello che Lui mi ha prestato.


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