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Pubblicata il: giugno 04, 2017 |
Da: Giulia Nardella
Categoria: Poesie latine | Totali visite: 1934 | Valorazione:     
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Mi domandi quanti baci tuoi mi
fian bastanti, e troppo pure: o Lesbia.
Quanto la folla grande de la sabbia di
Libia giace in vasto laserpizio in Cirene,
fra quel de l'oracolo di Giove ardente, e 5
del sepolcro santo del vecchio Batto;
o quante le stelle tante che, quieta la notte,
assiston dell'uomini l'amori furtivi;
tanti d'essi baci molti baciarti al pazzo
Catullo basta, ed è pur troppo: che 10
i curiosi non possan contare,
né con lurida bocca lordare. |
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Una pubblicazione proposta fra le tante presenti nel sito |
Sui gradini consunti, come un povero
mendicante mi seggo, umilicorde:
o Casa, perché sbarri con le corde
di glicine la porta del ricovero?
La clausura dei tralci mi rimorde
l'anima come un gesto di rimprovero:
da quanto tempo non dischiudo il rovero
di quei battenti sulle stanze sorde! |
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