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Pubblicata il: giugno 24, 2013 | Da: Redazione
Categoria: Poesie straniere tradotte | Totali visite: 3402 | Valorazione:

Occhio al medio ambiente | Invia per per e-mail

  
Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
Sono entrambi convinti
che un sentimento improvviso li unì
è bella una tale certezza
ma l'incertezza è più bella

non conoscendosi, credono
che non sia mai successo nulla fra loro.
ma che ne pensano le strade, le scale, i corridoi
dove da tempo potevano incrociarsi?

vorrei chiedere loro
se non ricordano -
una volta un faccia a faccia
in qualche porta girevole?
uno "scusi" nella ressa?
un "ha sbagliato numero" nella cornetta?
- ma conosco la risposta
no, non ricordano.

li stupirebbe molto sapere
che già da parecchio tempo
il caso stava giocando con loro.

non ancora del tutto pronto
a mutarsi per loro in destino,
li avvicinava, li allontanava,
gli tagliava la strada
e soffocando una risata
si scansava con un salto.

vi furono segni, segnali,
che importa se indecifrabili
Forse tre anni fa
o lo scorso martedi
una fogliolina volò via
da una spalla a un'altra?
qualcosa fu perduto e qualcosa raccolto.
chissà, era forse la palla
tra i cespugli dell'infanzia?

vi furono maniglie e campanelli
su cui anzitempo
un tocco si posava sopra un tocco.
valigie accostate nel deposito bagagli.
una notte, forse, lo stesso sogno,
subito confuso al risveglio.

ogni inizio infatti
è solo un seguito
e il libro degli eventi
è sempre aperto a metà.


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