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Pubblicata il: luglio 02, 2013 |
Da: Redazione
Categoria: Poesie tedesche | Totali visite: 9010 | Valorazione
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Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
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Un pavido grido (non odi?),
dai clivi sfuggendo, si spegne.
Prigione per entro
le mura cadenti d'un chiostro,
non trova più scampo la Sera.
Lo tenta sovr'ogni parete;
le sanguina addosso ferita.
Allora, con trepida mano,
per gli anditi eterni,
nel folto degli intercolunni,
un rutilo incendio disfrena.
Ma tornano al chiostro i romiti
in fila, cantando.
E zitta, succinte le vesti,
pe' l varco, furtiva, la Sera
rifugge nei campi, che lenti
si smorzano anch'essi col sole. |
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Una pubblicazione proposta fra le tante presenti nel sito |
Qual da la madre battuto pargolo
od in proterva rissa mal domito
stanco s'addorme con le pugna
serrate e i cigli rannuvolati,
tal ne 'l mio petto l'amore, o candida
Lalage, dorme: non sogna o invidia,
s'al roseo maggio erran giocando
gli altri felici pargoli al sole. |
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