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Pubblicata il: agosto 03, 2013 |
Da: Redazione
Categoria: Poeti francesi | Totali visite: 3658 | Valorazione
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Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
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Charles Baudelaire
SPLEEN E IDEALE
28 • IL SERPENTE CHE DANZA
Quanto mi piace, cara indolente, veder scintillare la pelle del tuo splendido corpo come se fosse una stoffa ondeggiante.
Sulla tua chioma profonda, dagli acri profumi, mare odoroso e vagabondo, di flutti azzurri e bruni,
come un vascello che si sveglia al vento del mattino, la mia anima sognante s'appresta a un cielo lontano.
I tuoi occhi, che nulla rivelano di dolce o d'amaro, sono due gioielli in cui l'oro si unisce al ferro.
A vederti procedere ritmicamente, bella d'abbandono, ti si direbbe un serpente che danza in cima a un bastone.
Sotto il fardello della pigrizia il tuo capo di fanciulla si dondola con la mollezza d'un giovane elefante.
E il tuo corpo si piega e s'allunga come una bella nave che bordeggia e tuffa nell'acqua le sue antenne.
Quale flutto ingrossato dallo sciogliersi di ghiacciai grondanti, quando l'acqua della tua bocca risale ai tuoi denti,
mi pare di bere un vino di Boemia amaro e vittorioso, un cielo liquido che semina di stelle il mio cuore! |
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Una pubblicazione proposta fra le tante presenti nel sito |
Ti ho incontrata l'altro giorno
di ritorno da un viaggio lontano:
MICA STRANO, ho pensato,
sempre di corsa nel mondo. |
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