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Pubblicata il: agosto 14, 2013 |
Da: Redazione
Categoria: Poeti maledetti | Totali visite: 2269 | Valorazione
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Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
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Charles Baudelaire
SPLEEN E IDEALE
39
Ti dono questi versi, perché se un giorno il mio nome approderà felicemente alle epoche lontane e farà sognare qualche sera i cervelli degli uomini, vascello assecondato da un gran vento,
il ricordo di te, pari alle vaghe favole, affatichi il lettore come un timpano, e resti appeso come un fraterno e mistico anello alle mie rime altere;
essere maledetto cui, dagli abissi profondi sino al più alto dei cieli, nulla all'infuori di me risponde! O tu, che come un'ombra dall'effimera orma,
calpesti con piede leggero e sguardo sereno gli stupidi mortali che t'hanno giudicato amara, statua dagli occhi metallici, grande angelo dalla bronzea fronte! |
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Una pubblicazione proposta fra le tante presenti nel sito |
Poemi italici. Poi disse: "Pensa al giorno, così lento,
quand'eri messo a lavorare il ferro.
Movevi tu da striduli otri il vento.
E quattro fabbri mezzo neri e nudi
traeano il masso dal carbon di cerro
e lo battean sull'echeggiante incudine. |
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