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Pubblicata il: giugno 14, 2013 |
Da: Redazione
Categoria: Racconti inediti e/o celebri | Totali visite: 1163 | Valorazione
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Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
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Aiuto, ridatemi la pace, ho saputo che tra un po' si vota, ho
visto mucchi di spazzatura con tanto di etichetta DOC
"destra" e "sinistra". Di Pietro, i miei
ultimi ricordi lo vedevano trionfante in toga inchiodare alle
loro responsabilità gli "intoccabili", non è più il
PM implacabile ed adamantino come Cristallo di Rocca ma anzi ha
rischiato di finire lui stesso sul banco tra i corrotti e i
corruttori. Ora sembra che gli italiani siano divisi tra quelli
che lo credono innocente e quelli che sono convinti che il caro
Tonino sia solo un marpioncello terrone e poliziotto mancato. Ho
letto che alcuni giudici sono diventati imputati, che altri
invece si sono candidati , che Tizio accusa Caio di tradimento
mentre Caio accusa Tizio della stessa cosa. Tutta roba sempre
successa, nomi diversi, stesse situazioni.
Ma non è questo che mi meraviglia, cose così succedono da
sempre, né mi meraviglia che ci sia chi le scrive e chi le
legge.
Ma non vale la pena di parlare di questo, si finirebbe per
ripetere le stesse banalità che si sentono al bar tra persone
che ingannano le ora in attesa che la notte ponga una pausa alla
noia di vivere. C'è, però, un fatto che mi ha colpito, qualcosa
che mi pare nuovo e mi riferisco al caso Pacciani. In passato,
ogni fatto clamoroso di cronaca, specialmente quando riguardava
questioni di violenza sessuale, mobilitava subito l'interesse e
il popolo italiano si divideva in sostenitori dell'innocenza o
della colpevolezza dell'accusato. I primi dicevano che il
presunto colpevole era un'ottima persona, padre rispettabile e
integerrimo cittadino mentre l'opposta fazione sosteneva
trattarsi di un mostro perverso e crudele. Oggi, per il caso
Pacciani, gli schieramenti opposti sostengono tesi che sono molto
più raffinate. Nessuno sostiene che Pacciani sia un padre
modello, un integerrimo cittadino che non può aver commesso i
fatti, ma i contendenti sono divisi tra chi sostiene che un
essere così perverso è sicuramente colpevole di qualsiasi cosa
mentre gli altri sostengono che un conto è abusare delle figlie
piccole, fare orge, e avere un'attività sessuale senza limiti e
un altro andarsene in giro a uccidere coppiette.
Questo atteggiamento mi ha fatto riflettere e mi sono messo a
riguardare le altre cose cercando di capire quanto di nuovo mi
fosse sfuggito nell'atteggiamento degli italiani in questi ultimi
anni.
Il fatto di essere rimasto isolato dal flusso degli eventi per
tutto questo tempo, mentre mi ha fatto sentire un marziano ogni
qualvolta che qualcuno faceva un riferimento a qualcosa che
sembrava fosse nota a chiunque, mi ha dato il vantaggio di
accorgermi che ci sono dei cambiamenti in corso.
Forse si tratta solo di alternanze di cicli come quelli che
allargano e stringono le maglie della censura e non c'è nulla di
veramente nuovo, ma forse qualcosa c'è.
Talvolta, qualcuno dei miei studenti mi chiede un parere su
quello che la TV ha detto a proposito di Internet. Ovviamente non
avendo TV cerco di sapere dal mio interlocutore, che è uno
studente di informatica, l'argomento su cui vuole il mio parere,
solitamente ricavo un racconto confuso, del tutto improbabile e
rinuncio a dare un qualsivoglia parere.
L'ipotesi che i giovani di oggi siano poco capaci a raccontare
con chiarezza quello che hanno visto e ascoltato è caduta quando
ho visto l'abbondanza e la qualità dei riferimenti a Internet
che si fa sulla stampa sia quotidiana, sia settimanale dove gli
argomenti solitamente sono trattati con minore superficialità.
Qualcuno, giorni fa voleva convincermi che tra non molto i
computer costeranno pochissimo perché non avranno più bisogno
del disco fisso perché con Internet non ce n'è sarà più
bisogno. Aveva fatta sua una tesi sentita in TV e non si trattava
di una trasmissione dove solitamente fanno a gara a dire le cose
più demenziali. Non ne parlerei qui se non fosse che questi
discorsi venivano da informatici e quindi c'è molto mito da
sfatare anche tra noi.
Cominciamo col dire che nel costo di un computer il disco fisso
non incide mai più del 10/15% del costo complessivo, quindi non
vedo come togliendo un disco fisso il costo di un PC dovrebbe
diventare irrisorio. Ma anche volendo ammettere, per assurdo, che
questo fosse possibile, mi domando quanto mi costerebbe avere un
disco su Internet visto che io uso il PC non meno di otto ore nei
giorni feriali e il doppio nei festivi e prefestivi. Inoltre,
come la mettiamo con il transfer rate di un modem che, nell'ora
di punta, quando si tenta di fare un download di un file scende a
pochi byte al minuto? Infine di quanti terabyte dovrebbero essere
la capacità dei dischi del server che dovranno servire
50/100.000 utenti? E' nemmeno si può ipotizzare che gli utenti
si collegheranno in ore diverse perché tutti, dal momento in cui
accendono a quello in cui spengono dovranno restare connessi con
Internet da cui dipendono per funzionare. Questo significa anche
che ci vorrà una linea telefonica dedicata al PC altrimenti in
casa nessuno potrà più fare o ricevere telefonate. Ma non è
finita, come la mettiamo con i programmi utilizzati? Se questi li
mette a disposizione il provider, i produttori di software si
troveranno un mercato ristretto a poche decine di clienti che
concentreranno un tale potere dalle conseguenze inimmaginabili.
Inoltre, chi garantisce l'integrità dei dati degli utenti, come
potrà essere salvaguardata la loro riservatezza dall'intrusione
di estranei?
E' vero, è stato detto che questo non è per subito, che ci
vorrà del tempo. Allora se la mettiamo in questi termini e non
poniamo limiti alla fantasia sono possibili tante altre ipotesi
più plausibili di questa per le quali vale la pena di prepararsi
per tempo.
Ma ci sono ancora cose più attuali da dire che invece vengono
trascurate perché non sono così stimolanti come dire che i
provider di Internet sono alla disperata ricerca di abbonati, che
gli investimenti fatti sono tali da mettere a repentaglio la loro
esistenza a breve e medio termine, che per ora è tutto fumo e
niente arrosto.
Sissignori, le cose stanno proprio come dico io, Internet si sta
rivelando un gran fisco almeno qui da noi. Non mi baso su dati
ufficiali o meno provenienti da società specializzate che
nemmeno credo esistano, non ho fatto inchieste, mi sono limitato
a chiedere ai miei amici, informatici da sempre, che uso fanno di
internet. Molti hanno fatto una capatina nel cyberspazio ma poi
hanno abbandonato. Mentre alcuni ritengono che la perdita di
tempo che comporta una ricerca su Internet non ripaghi, una
esigua minoranza usa regolarmente Internet traendone reali
vantaggi per il proprio lavoro.
Ma la cosa più importante non l'ho ancora detta, molti hanno
trovato complicato il rapporto con Internet e hanno abbandonato
pur riconoscendone l'indubbia utilità.
Ora, se un informatico esperto, ammettiamo pure poco motivato,
trova complicato muoversi per Internet, cosa sarà mai di un neo
utente che non ha mai confrontato la sua intelligenza con quella
di un PC, un neo utente che non sia stato frustrato
dall'astrusità con la quale risponde un PC e non sia stato
attraversato da dubbi sulle sue capacità cognitive?
Allora ho sentito qualche amico che dall'informatica è toccato
solo di striscio e che si è dotato di PC anche per andare per
Internet, bene qui la situazione è drammatica c'è chi ha
tentato per mesi di collegarsi utilizzando gli abbonamenti che si
vendono in edicola senza essere riuscito ad altro che a
raddoppiare il costo della bolletta telefonica, a complicare i
rapporti con i figli che per qualche mese non hanno più avuto
accesso al telefono di casa e ad accumulare seri dubbi sulle
proprie capacità. Eppure a leggere sui giornali sembra che
andare per Internet sia lo sport più diffuso in Italia, sembra
che le casalinghe oramai cucinino solo ricette prese da Newsgroup
di Alta Cucina e che trascurino la pulizia della casa perché
passano tutto il tempo a corrispondere con colleghe di tutto il
mondo, o a studiare le FAQ che l'MTI, il mitico istituto di
tecnologia americano, mette a disposizione di grandi e piccini.
Infine, da qualche giorno sono stato assalito da un dubbio che mi
spinge a tornare al più presto al riparo dall'informazione.
Ogni volta che la stampa, la radio, la televisione si occupano di
qualcosa che conosco bene, riscontro che lo fanno in modo confuso
se non addirittura sbagliato. Allora mi sono chiesto se tutto le
informazioni vengano trattate con la stessa imprecisione. Nel
corso di una teleconferenza ho esposto ad amico utente di
internet, valente medico e altrettanto valente informatico, i
miei dubbi. Bene, lui mi ha confermato che anche quando si
trattano argomenti medici di cui lui è esperto, l'informazione
errata è la regola e la verità è l'eccezione.
Felice Pagnani - L'UOMO E L'INFORMATICA - maggio 1996 - Micro
& Personal Computer
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Con Bolàffio
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Mi e Bolàffio, de fazza
un de l'altro, col bianco
de la tovàia in mezo,
su i goti e el fiasco in fianco,
parlemo insieme.
Bolàffio de 'na piazza
de Gorìzia el me conta, |
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