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Pubblicata il: luglio 03, 2013 |
Da: Redazione
Categoria: Racconti inediti e/o celebri | Totali visite: 2931 | Valorazione
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Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
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Quando di notte si passeggia per una via e, già visibie da lontano -perché la strada dinanzi a noi è in salita e c'è la luna piena-, un uomo corre verso di noi, noi non lo agguanteremo, anche se è debole e cencioso, anche se qualcuno lo rincorre urlando, bensì lo lasceremo andare.
Perché è notte, e non abbiamo colpa se dinanzi a noi la via è in salita nella luna piena, e oltre tutto quei due hanno forse inscenato la caccia per loro divertimento, forse entrambi inseguono un terzo, forse il primo viene inseguito pur essendo innocente, forse il secondo vuole uccidere, e noi diverremmo complici dell'assassinio, forse i due non sanno nulla l'uno dell'altro e corrono a letto ciascuno sotto la propria responsabilità, forse sono sonnambuli, forse il primo è armato.
E infine, non abbiamo forse il diritto di essere stanchi, e non abbiamo bevuto tanto vino? Non ci par vero che anche il secondo sia ormai scomparso dalla vista. |
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Una pubblicazione proposta fra le tante presenti nel sito |
IL SOGGIORNO A BILBILI
Mentre inquieto forse errando vai
nella Suburra piena di schiamazzi
o vai su per il colle, o Giovenale,
di Diana regina;
mentre per le soglie dei potenti
la toga, che pur ti fa sudare,
ti ventila un pochino |
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