La Poesia

La casa della poesia
non avrà mai porte





Il più grande sito italiano di poesie e racconti

Entra o Registrati Che metta del giusto animo il pellegrino che bussa alla casa della poesia.


La Poesia | Antologia completa | Testi più votati | Ricerca avanzata | Rss Feeds | Invio materiale

    Poesie e racconti
» Poesia antica greca e latina
» Poesia dialettale italiana
» Poesia italiana
» Poesie inedite
» Poesie straniere tradotte
» Racconti inediti e/o celebri

  Filtra le poesie e racconti
» Più lette
» Più votate dagli utenti

  Felice Pagnani
» Disegni
» Sito Poesia
» In ricordo

   Iscrivermi alla newsletter
Iscrivendoti alla newsletter riceverai la info dei nuovi materiali pubblicati.
» Nome » E-mail

Titolo/Autore Testi    ricerca avanzata
Pubblicata il: settembre 24, 2013 | Da: Redazione
Categoria: Racconti inediti e/o celebri | Totali visite: 1073 | Valorazione:

Occhio al medio ambiente | Invia per per e-mail

  
Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
Stelvio Mestrovich
R O M U L U S

L' Eurocity Romulus arrivò puntualissimo alla stazione di Leoben alle nove e venticinque. Gli occupanti dello scompartimento, in cui mi trovavo, scesero tutti, cosicché rimasi solo. Ne approfittai per sedermi accanto al finestrino. Ero partito alle sette e mezzo da Vienna. Avevo ancora nove ore di treno davanti a me prima di arrivare a Firenze. Sbadigliai, stirandomi. Il sole cominciò a farsi vedere, brillando sulla neve sporca addossata lungo i muretti, oltre i binari. Si era verso la fine di aprile, di odori neanche parlarne, solo un gran freddo che cancellava pure l' immaginazione. Stringevo tra le mani un libro di racconti di Arthur Schnitzler. Aperto alla pagina in cui la signorina Elsa si presentava nuda nel salone gremito dell' albergo, con un mantello nero che l' avvolgeva tutta. Il treno si mosse. Leoben Hbf. Il solito intreccio di scambi. L' addio della stazione. Gli occhi di nuovo sul libro. E' noioso leggere in treno, ti saltano righe e concentrazione. Ma aiuta a capire che fuori è peggio ancora. Dov'ero rimasto, dunque? Ah, proprio qui! In uno dei rari capoversi del racconto. Stavo per riprendere la lettura, quando udii un fruscìo. Qualcuno era entrato nello scompartimento. Era una donna. Molto bella. Continuai a guardarla, mentre si toglieva il giubbotto in similpelle e il cappello You Young. Non aveva valige. Si accomodò sul sedile vicino alla porta dello scompartimento. Dal lato opposto al mio. Vestiva una gonna in jeans di linea diritta, molto lunga e abbottonata davanti fino all' altezza del ginocchio. Finsi di tornare alla signorina Elsa. Lei accavallò le gambe e accese una sigaretta. Sul suo grembo, un grosso volume, alcune cartelle e la borsetta. Forse era una insegnante? Ne aveva l' aria. Il treno riprese l' andatura normale. Dal riflesso del finestrino mi accorsi che la donna mi stava osservando. Mi voltai verso di lei. No, non mi osservava. Mi puntava. Non sostenni a lungo quello sguardo. Mi rifugiai nelle pagine del libro. Per poco. Poi il paesaggio. E se riprovassi? Lo feci. Lei sempre lì. Ad esplorarmi con quegli occhioni azzurri. Il viso era carino. Acqua e sapone. I capelli corti, sul castano. Probabilmente si stava chiedendo se ero italiano oppure austriaco. Difficile da stabilire a prima vista. E se le parlassi? Forse più in là. La prossima stazione è Klagenfurt. Ci sono due ore di tempo. Ma avrei scommesso sulla mia incapacità di attaccare discorso. Lei intanto si era tolta le scarpe. Aveva dei bellissimi piedini. Per mirarli dovevo girare un po' la testa, essendo appoggiati sul posto più lontano alla mia destra. Cercai di controllarmi. Facile tradirsi. La donna, poi, continuava a fissarmi. Aveva aperto il grosso volume, ma non si decideva a leggere. Con la mano sinistra tormentava il bottone più basso della gonna. I polpacci apparivano seducenti, non di meno i ginocchi. Primo impatto col piacere. Come comportarsi? Mi prese il nervoso alle gambe. Resistere, resistere. Non ritenni che fosse il caso di alzarsi. Provai a distenderle. Molto lentamente. Lasciai il libro, chinandomi un pochettino. In quel mentre entrò il controllore. Lo benedissi. Il biglietto era dentro la giacca, accanto alla valigia. Scattai in piedi. "Vielen Dank!" Un sorriso. Poi di nuovo soli. Mi rimisi a sedere. Lei continuava a studiarmi. Due spilli che mi foravano la carne. Belli quanto volete, ma dolorosi. Mi imposi di parlare. Quello era il momento. Il treno procedeva come un bruco tra l' erba innevata. La mia compagna di viaggio puntò i piedi sul sedile di fronte e alzò un poco le gambe. La gonna scoprì un palmo di coscia. Di sotto lo spettacolo era ancor più eccitante. Lei mi beccò mentre la esploravo. Distolsi lo sguardo. Un paio di secondi. Quindi ritentai. Sorrideva. Forse cercava di comunicarmi qualcosa. Forza, dài! Che aspetti? Siamo già a metà percorso. La lancetta del Romulus corre sul quadrante del Tempo! Potrei scendere a Klagenfurt. Che giova nelle fata dar di cozzo? Quel poco di sole di Leoben era scomparso. Ora nevicava. Avrei potuto dire 'nevica'. Come si dice in tedesco? 'Es schneit', già. Ma è ridicolo come approccio. Non lo vede lei che sta nevicando? No, no. Mi rifiuto di apparire un imbecille. Rimanendo zitto, però, non rischio di peggiorare le cose? Senza dubbio. E' terribile, lo so. Maledetta! Su, calmati! Tossii. Sbirciai alla mia destra. Prima la porta dello scompartimento. Poi lei. Leggeva. Bastò un secondo perchè me ne innamorassi. O ne ero già innamorato? Difficile ragionare. E se riuscissi a parlarle? E se sbocciasse un' amicizia? Meglio, un rapporto? E se scendessimo insieme alla sua stazione? Mia moglie mi aspetta stasera a casa. Potrei telefonarle. Inventare una scusa. Un deragliamento a causa della neve. No, non regge. E' troppo furba. Ma che sto farneticando? Quella lì neanche la conosco. Potrebbe essere fidanzata. Addirittura sposata con figli. Ripresi o finsi di riprendere la lettura della novella di Schnitzler. Di nuovo sulla difensiva. Ogni tanto sparavo uno sguardo come un cecchino. Un altro bottone era caduto. La vista di quel paradiso mi rimescolò il sangue. Saltarle addosso? Chiudere le tendine e assecondare gli istinti? Prospettiva allettante, ma irrealizzabile. Non sono un bruto. Lei mi istiga o io esagero? In definitiva mi mostra solo un po' di gambe. Quanto a guardarmi, chissà, le sembrerò curioso. Il castello di Hochosterwitz. Esso corona la cima di un colle ripido e isolato. Finalmente ho qualcosa su cui soffermare l' attenzione. Il treno, neanche a farlo apposta, aumenta la velocità. E quella meraviglia è già passato. Il presente torna di prepotenza. La mia compagna di viaggio accende un' altra sigaretta. Perché non ha fatto il gesto di offrirmene una? Sarebbe stato un pretesto del tutto innocente. Ma spettava a lei ? Che razza di uomo sono dunque io? Mi figuro i miei amici. Se fossero qui. Chissà quante risate! A quest' ora se la sarebbero ripassata tutti. Alla faccia mia . Eppure ... Lei non mi dà l' idea di una donna facile. Cerco giustificazioni? Lotto contro l' evidenza? Guardai l' orologio. Manca poco. Ormai è andata così. Improvvisamente lei smise di leggere. Si alzò, ricomponendosi. Quindi, sempre a piedi nudi, si avvicinò al finestrino. Cadevano grossi fiocchi di neve. Che si schiacciavano contro il vetro. Come impazziti. Il treno rallentò. Il mio cuore, invece, batteva con incredibile violenza. Il Romulus frenò bruscamente. Lei stette per perdere l' equilibrio e io l' afferrai per la vita spingendola verso di me. Me la ritrovai tra le braccia. In preda a una eccitazione senza limiti, tentai di baciarla. Lei si svincolò dalla stretta. Poi mi dette un' unghiata. Con fiero cipiglio, tornò al suo posto. Ma non si mise a sedere. Si infilò gli stivaletti. Mi apostrofò 'Du Saukerl! ' , che in italiano significa 'brutto porco!'. Raccattò la sua roba e uscì indignata dallo scompartimento. Klagenfurt Hbf. La vidi montare su un altro treno. Due minuti. E il Romulus ripartì.


 Commenti degli utenti

Non ci sono commenti...



Protected by Copyscape DMCA Takedown Notice Violation Search
1 2 3 4 5
Come ti è sembrato?     Scarso
Eccellente    


Ti proponiamo i Racconti inediti e/o celebri più letti

» Oscar Wilde LA BALLATA DEL CARCERE DI READING
» Howard Phillips Lovecraft L’ESTRANEO
» Saint Germain IO SONO COSCIENZA, INTELLIGENZA, VOLONTA’ 3
» Saint Germain PENSARE E’ CREARE 5
» SAINT GERMAIN L’Autorità 12
Gli ultimi Racconti inediti e/o celebri pubblicati

» Preghiera alla Luna
» Davide Zocca- Hate for fgm is my only God ( English )
» Giovanni G. A. Tozzi - Monologo di un macigno
» La nostra vita segreta
» L'aquilone
» monik elena _ io e te


    Una pubblicazione proposta fra le tante presenti nel sito
Nessuno saprà dove stai andando. lo cancellerò le tracce dei tuoi passi. Tu andrai nel deserto. Con i serpenti. Il vecchio ti chiamerà: "Ragazzo, vedesti i lupi?" "No, non li vidi!" risponderai. Poi ti chiederà: "Vedesti le donne con i mocassini neri?"

    Statistiche generali
» Pubblicazioni
6764
» Autori registrati
4130
» Totali visite
15655647
» Categorie
35

Eliminare i file cookie | Torna su   

2000, 2020 © La-Poesia.it | Fondato da Felice Pagnani e adesso curato da Manuel Pagnani.