Pubblicata il : luglio 15, 2013 | Author : Redazione | Valorazione
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Enueg 1
Exco in uno spasmo
stanco del rosso sputo della mia cara
dalla Clinica Privata Portobello
i suoi segreti
e mi trascino verso la cresta dell'onda del ponte erto pericoloso
e scivolo svogliato sotto l'urlo della staccionata
intorno alla dura vistosa vistosa della staccionata
in un ovest nero
soffocato di nuvole.
Sulle dimore gli alberi di algummim
le montagne
il mio cranio uggiosamente coagolo di
Pubblicata il : luglio 15, 2013 | Author : Redazione | Valorazione
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C'è chi beve per piacere.
chi per dispiacere.
c'è chi beve per il troppo amore che ha dentro.
il primo bicchiere è un inizio definitivo,
per chi ama il vino acre, tortuoso
come la vita.
i sorsi son come tornanti
di una strada ripida ma sicura
che porta a un piacere senza scampo.
e a volte ci si trova, in tanti
ad un onirico bancone a smaltire le delusioni.
quel che conta è godere,
Pubblicata il : luglio 15, 2013 | Author : Redazione | Valorazione
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Si vive d'inerzia,
si ama d'inerzia, si perde col tempo la voglia di sorprese
la voglia di scavare nello sguardo di chi siamo convinti di conoscere.
si lavora d'inerzia, perchè la bontà è formica
e accumula briciole per le vite a venire,
Pubblicata il : luglio 15, 2013 | Author : Redazione | Valorazione
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Enueg Il
mondo mondo mondo mondo
e il viso tomba
nuvola contro la sera
de morituris nibil nisi
e la faccia si disfa timidamente
troppo tardi per rabbuiare il cielo
arrossendo via nella sera
Pubblicata il : luglio 15, 2013 | Author : Redazione | Valorazione
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Ci vorrebbe amore in ogni cosa.
ci vorrebbe serenità in ogni fatica
lentezza in ogni frenesia
pacatezza in ogni inquietitudine
umiltà in ogni orgoglio
innocenza in ogni perversione.
ci vorrebbero sguardi tenui
mani disinteressate
labbra umide e morbide.
superare la scorza, la forma delle cose.
sbucciare le persone
in uno spensierato penetrarsi.
quanto ci vorrebbe
Pubblicata il : luglio 15, 2013 | Author : Redazione | Valorazione
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Dortmunder
Nella magica penombra omerica
oltre la guglia rossa di santuario
io nullo lei scafo regale
di fretta verso la luce viola verso l'esile musica K'in della mezzana.
Lei mi è davanti nel padiglione illuminato
a reggere le schegge di giada
lo sfregiato segnacolo della calma dei puri
gli occhi gli occhi neri finché l'oriente plagale
non risolverà la lunga frase della notte.
Poi, come un rotolo, piegata,
Pubblicata il : luglio 15, 2013 | Author : Redazione | Valorazione
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Questa foglia lasciata dentro a un libro
riaperto dopo tanto, questa lamina
identica e consunta si rianima
e rende agli occhi l'antico equilibrio
del tuo volto distante, il mio squilibrio
nel frugarti le vesti offrendo l'anima,
la febbrile richiesta, la disamina
delle mani sul corpo per cui vibro...