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Pubblicata il: settembre 27, 2013 |
Da: Redazione
Categoria: Poesia anglosassone | Totali visite: 2324 | Valorazione
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Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
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E. A. Poe
Il lago
Nel fior di giovinezza, ebbi in sorte
d' abitar del vasto mondo un luogo
che non poteva ch' essermi caro e diletto -
tanto m' era dolce d' un ermo lago
la selvaggia bellezza, cinto di nere rocce,
con alti pini torreggianti intorno.
Ma poi che Notte, come su tutto,
aveva li' disteso il suo manto,
e il mistico vento e melodioso
passava sussurrando - oh, allora,
con un sussulto io mi destavo
al terrore di quel solitario lago.
Pure, non mi dava spavento quel terrore,
ma anzi un tiepido diletto -
un diletto che ne' miniere di gemme
ne' lusinghe o donativi mai potrebbero
indurmi a definir qual era -
e neanche Amore - fosse anche l' Amor tuo.
Morte abitava in quelle acque attossicate,
e una tomba nel profondo gorgo
era disposta per chi sapesse ricavarne
un sollievo al suo immaginare:
il solingo spirito sapesse fare
un Eden di quell' oscuro lago. |
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Una pubblicazione proposta fra le tante presenti nel sito |
UN ARRIVO IN RITARDO
Perché arrivo soltanto all'ora decima
alla pietra che segna il primo miglio,
m'accusan di pigrizia e di lentezza.
Cotesta non è colpa della via |
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