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Pubblicata il: agosto 07, 2013 | Da: Redazione
Categoria: Poesia anglosassone | Totali visite: 5973 | Valorazione

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Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
Mercoled́ delle ceneri

III
Là dalla prima rampa della seconda scala
Mi volsi e vidi in basso
La stessa forma avvinta alla ringhiera
Sotto la nebbia nell'aria fetida
In lotta col demonio delle scale
Dall'ingannevole volto della speranza e della disperazione.

Alla seconda rampa della seconda scala
Li lasciai avvinghiati, volti in basso;
Non v'erano più volti e la scala era oscura,
Scheggiata ed umida, come la bocca guasta
E bavosa di un vecchio, o la gola dentata di un antico squalo.

Là sulla prima rampa della terza scala
Una finestra a inferriata con il ventre gonf́o
Come quello di un fico e al di là
Del biancospino in f́ore e della scena agreste
Quella figura dalle spalle ampie vestita in verde e azzurro
Affascinava il maggio con un flauto antico.
Sono dolci le chiome arruffate, le chiome brune arruffate sulla bocca,
Lillà e chiome brune;
Lo sgomento, la musica del flauto, le pause e i passi della mente sulla terza scala,
Svaniscono, svaniscono; al di là della speranza e al di là della disperazione
La forza sale sulla terza scala.

Signore, non son degno
Signore, non son degno
ma di' una sola parola.


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