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Pubblicata il: luglio 14, 2013 |
Da: Redazione
Categoria: Poesia antica greca e latina | Totali visite: 4969 | Valorazione:     
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Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
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Biografia Decimo Giunio Giovenale
(55/65 - 140)
Poco si conosce della sua vita, se non ciò che si ricava dalle sue stesse opere e dai pochi accenni nei versi dell'amico Marziale. Fu probabilmente di famiglia benestante e ricevette una buona educazione retorica. Esercitò l'avvocatura e, secondo una tradizione non molto attendibile, morì in Egitto (ove era stato esiliato). Scrisse 16 Satire - l'ultima delle quali incompleta - nelle quali denunciò con crudo realismo i vizi della società romana. Raccolte in 5 libri, vennero pubblicate dopo la morte dell'imperatore Domiziano, quando (sotto Nerva, Adriano e Traiano) il clima politico sembrava concedere una maggiore libertà. Nella ricca tradizione della satira latina Giovenale occupa una posizione a sé, lontana dai modi bonari di Orazio e di Persio. La sua indignazione (contro le vanità e i vizi umani, contro la corruzione e l'abbandono dei costumi d'un tempo, contro i nuovi ceti emergenti) si risolve infatti in una satira senza speranza, che non pretende né si illude di poter indurre gli uomini a correggersi. |
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Una pubblicazione proposta fra le tante presenti nel sito |
Poi che un sereno vapor d'ambrosia
da la tua coppa diffuso avvolsemi,
o Ebe con passo di dea
trasvolata sorridendo via; |
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