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Pubblicata il: luglio 22, 2013 |
Da: Redazione
Categoria: Poesia dialettale centro Italia | Totali visite: 2184 | Valorazione
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Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
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Aldo Fabrizi
LA "ROMANELLA" II
Mò l'urtima invenzione è 'na padella,
che quello che se còce poi se stacca,
mastice, colla, pece e ceralacca,
se rivorteno come 'na frittella.
'Sta novità sarà 'na cosa bella,
ma dato che la Pasta nun attacca
in pratica sarebbe 'na patacca
perché dev'esse mezz'abbruscatella.
Vedete, er gusto nun dipenne mica
dar fatto che diventa più odorosa,
ma dar sapore de padella antica.
E detto questo, porca la miseria,
fò a meno de la chiusa spiritosa,
perché 'sto piatto qui è 'na cosa seria!
TRADUZIONE
LA "ROMANELLA" II
Ora l'ultima invenzione è una padella,
in cui ciò che vi si cuoce poi si stacca,
mastice, colla, pece e ceralacca,
si rivoltano come una frittella.
Questa novità sarà una cosa bella,
ma dato che la Pasta non attacca
in pratica sarebbe un fallimento
perché dev'essere mezza bruciacchiata.
Vedete, il gusto non dipende mica
dal fatto che divenga più odorosa,
ma dal sapore di padella antica.
E detto questo, porca miseria,
faccio a meno della chiusa spiritosa,
perché questo piatto è una cosa seria! |
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Una pubblicazione proposta fra le tante presenti nel sito |
Un tulle, verdognolo d'alga,
l'avvolge: bellissimo all'occhio,
ed Ella m'accenna dal cocchio -
si sfolla il teatro - ch'io salga:
"Positivista irredento
un'ora fraterna e un the raro
a casa vo' darle e il commento
dell'opere di Fogazzaro". |
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