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Pubblicata il: luglio 22, 2013 |
Da: Redazione
Categoria: Poesia dialettale centro Italia | Totali visite: 2295 | Valorazione
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Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
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Aldo Fabrizi
L'INVITO
Nun m'aricordo bene in che paesetto,
quanno che mòre un capo de famìa,
er parentado je fà compagnia,
facenno un pranzo intorno ar cataletto.
La tradizione vò che 'sto banchetto,
preparato durante l'agonia,
se faccia, senza tanta ipocrisia,
cor medico, cor prete e'r chirichetto.
Doppo li pianti la famìa se carma
e ar punto che la pasta viè servita,
se brinda a la salute della sarma.
Poi c'è l'invito pe' nun faje un torto
e si a st'invito nun ritorna in vita,
significa ch'er morto è propio morto.
TRADUZIONE
Aldo Fabrizi
L'INVITO
Non mi ricordo bene in che paesino,
quando muore un capofamiglia,
il parentado gli fà compagnia,
facendo un pranzo intorno al catafalco.
La tradizione vuole che questo banchetto,
preparato durante l'agonia,
si faccia, senza tanta ipocrisia,
col medico, col prete e il chierichetto.
Dopo i pianti la famiglia si calma
e al momento in cui la pasta viene servita,
si brinda alla salute della salma.
Poi c'è l'invito per non fargli un torto
e se a quest'invito non ritorna in vita,
significa che il morto è davvero morto. |
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Una pubblicazione proposta fra le tante presenti nel sito |
Io t'odio?!... Non t'amo più, vedi,
non t'amo... Ricordi quel giorno?
Lontano portavano i piedi
un cuor che pensava al ritorno.
E dunque tornai... tu non c'eri. |
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