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Pubblicata il: luglio 28, 2013 | Da: Redazione
Categoria: Poesia dialettale centro Italia | Totali visite: 28477 | Valorazione:

Occhio al medio ambiente | Invia per per e-mail

  
Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
A BONA FAMIJA

Mi' nonna, a un'or de notte che viè ttata
Se leva da filà, povera vecchia,
Attizza un carboncello, ciapparecchia,
E maggnamo du' fronne d'inzalata.

Quarche vorta se famo una frittata,
Che ssi la metti ar lume ce se specchia
Come fussi a ttraverzo d'un'orecchia:
Quattro noce, e la cena è terminata.

Poi ner mentre ch'io, tata e Crementina
Seguitamo un par d'ora de sgoccetto,
Lei sparecchia e arissetta la cucina.

E appena visto er fonno ar bucaletto,
'Na pisciatina, 'na sarvereggina,
E, in zanta pace, ce n'annamo a letto.

Roma, 28 novembre 1831

LA BUONA FAMIGLIA
Mia nonna, a un'ora di notte quando viene papà,
Si alza dal filare, povera vecchia,
Attizza un piccolo carbone, apparecchia per noi,
E mangiamo due foglie d'insalata.

Qualche volta ci facciamo una frittata,
Che se la metti alla luce è trasparente
Come guardando attraverso un'orecchia:
Quattro noci, e la cena è terminata.

Poi mentre io, papà e Clementina
Seguitiamo per un paio d'ore a bevicchiare,
Lei sparecchia e rassetta la cucina.

E appena visto il fondo al boccaletto,
Una minzione, una 'Salve Regina',
E, in santa pace, ce ne andiamo a letto.

Roma, 28 novembre 1831


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