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Pubblicata il: gennaio 15, 2014 | Da: Letizia
Categoria: Poesia dialettale centro Italia | Totali visite: 3542 | Valorazione

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Letizia
Nata a Roma il 3.4.1961;laureata in lingue LUMSA;professione:addetta di biblioteca; sposata e madre di due figli.
A PAPA FRANCESCO

“Ecco, prima de quer tanto anelato spojio,
giunse propio lì, nella Sistina,
er bianco messo der Signore,
e a tutti li porporati je sussurò:
solo lui mo’vojio, parato ar sacro sojio:
er chiaro, puro e semplice Bergojio.

E noi che già se vedevamo sortì l’Angelo nostrano,
semo rimasti fissi, come statue antiche,
a sentì quelle parole amiche,
quell’odore fino de viole servatiche
che ‘mprofumava l’aria, in mezzo a li frontoni,
e a guardà quell’occhi,così pieni de lucciconi.

La barca de Pietro mó c’ha un timoniero novo,
de mano ferma, che ha solcato puro li flutti dell’oceano,
p’arivà a Roma, e riportaje quer profumo sottile,
de viole servatiche,
che tanto caro fu a un tal certo Francesco,
quanno camminava in mezzo ar bosco,
co li piedi nudi, tra li sterpi,
sbrigannose,
pe’ portà ‘n tozzo de pane a li poverelli,
ch’l'aspettevano,‘nfreddoliti e soli.

E nsieme a quer tozzo de pane,
colla mano je dava puro quella pace ,
che er monno chiede oggi a Dio,
cor fiato appeso
an filo de speranza e an filo de timore.

… Che c’hai lassati in mani bbone,
mo’Benedetto mio,
te lo potemo di’… proprio de core…“




Letizia D’Ambrosio, Roma 13.03.2013


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