Sapevo una canzone alla rovescia,
alla dritta non la so cantare.
Mi levai una mattina, era di sera;
presi una falce e me ne andai a vangare.
Di sull'uscio montai sopra una quercia,
e lì ciliegie cominciai a mangiare.
Venne fuori il padron di quelle mele
e disse: Lascia sta quelle cipolle!.
"Avessi tanti occhi e tanto fiato
quante delle tue noci io t'ho mangiato!
Avessi tanto fiato e tanti occhi
quanto ho mangiato io dei tuoi finocchi".