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Pubblicata il: novembre 22, 2013 |
Da: Redazione
Categoria: Poesia spagnola | Totali visite: 24197 | Valorazione:     
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Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
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Pablo Neruda
ODE ALL’ATOMO
Piccolissima
stella,
sembravi
per sempre
sepolta,
e, nel metallo, nascosto
il tuo diabolico
fuoco.
Un giorno
alla tua minuscola
porta:
era l'uomo.
Con una
scarica
ti liberarono,
vedesti il mondo,
uscisti
nel giorno,
percorresti
città,
il tuo gran fulgore arrivava
a illuminare le esistenze,
eri un frutto terribile
d'elettrica bellezza,
venivi
ad affrettare le fiamme
dell'estate,
e allora
giunse
armato
d'occhiali di tigre
e armatura,
con camicia quadrata,
con sulferei baffi,
e coda di porcospino
giunse il guerriero
e ti sedusse:
dormi,
ti mormoròm,
avvolgiti tutto,
atomo, che sembri
un dio greco,
una primaverile
modistica parigina,
adagiati
sulla mia unghia,
entra in questa casettina,
e allora
il guerriero
ti mise nel suo gilè
come se fossi soltanto
una pillola
nordamericana,
e se ne andò per il mondo
e ti lasciò cadere
a Hiroshima.
Ci svegliammo. |
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Una pubblicazione proposta fra le tante presenti nel sito |
Ella disse:
"Io non scrivo poesie, io creo me stessa. Le poesie sono
la strada che porta dentro di me" |
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