|
|
Pubblicata il: giugno 20, 2013 |
Da: Redazione
Categoria: Poesie del 800 | Totali visite: 26510 | Valorazione:     
|
|
|
|
Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
|
|
|
Quando sarai nel freddo monumento
immobile e stecchita,
se ti resta nel cranio un sentimento
di questa vita,
ripenserai l'alcova e il letticciuolo
dei nostri lunghi amori,
quand'io portava al tuo dolce lenzuolo
carezze e fiori.
Ripenserai la fiammella turchina
che ci brillava accanto,
e quella fiala che alla tua bocchina
piaceva tanto!
Ripenserai la tua foga omicida
e gli immensi abbandoni;
ripenserai le forsennate grida
e le canzoni;
ripenserai le lagrime delire,
e i giuramenti a Dio,
o bugiarda, di vivere e morire
pel genio mio!
E allora sentirai l'onda dei vermi
salir nel tenebrore,
e colla gioia di affamati infermi
morderti il cuore.
(Penombre, 1864)
Autore: Emilio Praga (Gorla(Mi), 1839 - Milano 1875)
Note: Il poeta rifiuta i toni idilliaci e sentimentali
e sceglie di svolgere temi macabri e crudamente realistici.
Opere di poesia: "Tavolozza", 1862; "Penombre", 1864;
"Trasparenze", postume, 1878 |
|
Commenti degli utenti |
|
|
|
Una pubblicazione proposta fra le tante presenti nel sito |
Ahimé, perché costruirono la mia casa
sulla strada che porta al mercato?
Essi ormeggiano i loro battelli
carichi presso i miei alberi.
Essi vengono e vanno |
|
Statistiche generali |
» Pubblicazioni |
6782
|
» Autori registrati |
8456
|
» Totali visite |
18967790
|
» Categorie |
35
|
|