|
|
Pubblicata il: giugno 19, 2013 |
Da: Redazione
Categoria: Poesie del 800 | Totali visite: 8839 | Valorazione
|
|
|
|
Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
|
|
|
Oh caro a quelli che escon da le bianche e tacite case
de i morti il sole! Giunge come il bacio d'un dio:
bacio di luce che inonda la terra, mentre alto ed immenso
cantano le cicale l'inno di messidoro.
Il piano somiglia un mare superbo di fremiti e d'onde:
ville, cittą, castelli emergono com'isole.
Slanciansi lunghe tra 'l verde polveroso e i pioppi le strade:
varcano i ponti snelli con fughe d'archi il fiume.
E tutto č fiamma ed azzurro. Da l'alpe lą giś di Verona
guardano solitarie due nuvolette bianche.
Delia, a voi zefiro spira da 'l colle pio de la Guardia
che incoronato scende da l'Apennino al piano,
v'agita il candido velo, e i ricci commove scorrenti
giś con le nere anella per la superba fronte.
Mentre domate i ribelli, gentil, con la mano, chinando
gli occhi onde tante gioie promette in vano Amore,
udite (a voi de le Muse lo spirito in cuore favella),
udite giś sotterra ciņ che dicono i morti.
dormono a pič qui del colle gli avi umbri che ruppero primi
a suon di scuri i sacri tuoi silenzi, Apennino:
dormon gli etruschi discesi co 'l liuto con l'asta con fermi
gli occhi ne l'alto a' verdi misterļosi clivi,
e i grandi celti rossastri correnti a lavarsi la strage
ne le fredde acque alpestri ch'ei salutavan Reno,
e l'alta stirpe di Roma, e il lungo-chiomato lombardo
ch'ultimo accampņ sovra le rimboschite cime.
Dormon con gli ultimi nostri. Fiammeggia il meriggio su 'l colle:
udite, o Delia, udite ciņ che dicono i morti.
Dicono i morti - Beati, o voi passeggeri del colle
circonfusi da' caldi raggi de l'aureo sole.
Fresche a voi mormoran l'acque pe 'l florido clivo scendenti,
cantan gli uccelli al verde, cantan le foglie al vento.
A voi sorridono i fiori sempre nuovi sopra la terra:
a voi ridon le stelle, fiori eterni del cielo. -
Dicono i morti - Cogliete i fiori che passano anch'essi,
adorate le stelle che non passano mai.
Putridi squagliansi i serti d'intorno i nostri umidi teschi:
ponete rose a torno le chiome bionde e nere.
Freddo č qua giś: siamo soli. Oh amatevi al sole! Risplenda
su la vita che passa l'eternitą d'amore. - |
|
Commenti degli utenti |
|
|
|
Una pubblicazione proposta fra le tante presenti nel sito |
QUAND'EBBE TROVATO I LIBRI DI CICERONE "DELLA REPUBBLICA". Italo ardito, a che giammai non posi Di svegliar dalle tombe I nostri padri? |
|
Statistiche generali |
» Pubblicazioni |
6785
|
» Autori registrati |
8630
|
» Totali visite |
19335198
|
» Categorie |
35
|
|