La Poesia

La casa della poesia
non avrà mai porte





Il più grande sito italiano di poesie e racconti

Entra o Registrati Che metta del giusto animo il pellegrino che bussa alla casa della poesia.


La Poesia | Antologia completa | Testi più votati | Ricerca avanzata | Rss Feeds | Invio materiale

    Poesie e racconti
» Poesia antica greca e latina
» Poesia dialettale italiana
» Poesia italiana
» Poesie inedite
» Poesie straniere tradotte
» Racconti inediti e/o celebri

  Filtra le poesie e racconti
» Più lette
» Più votate dagli utenti

  Felice Pagnani
» Disegni
» Sito Poesia
» In ricordo

   Iscrivermi alla newsletter
Iscrivendoti alla newsletter riceverai la info dei nuovi materiali pubblicati.
» Nome » E-mail

Titolo/Autore Testi    ricerca avanzata
Pubblicata il: giugno 19, 2013 | Da: Redazione
Categoria: Poesie del 800 | Totali visite: 5115 | Valorazione:

Occhio al medio ambiente | Invia per per e-mail

  
Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
Scilp: i passeri neri su lo spalto
corrono, molleggiando. Il terren sollo
rade la rondine e vanisce in alto:

vitt. . . videvitt. Per gli uni il casolare,
l'aia, il pagliaio con l'aereo stollo;
ma per l altra il suo cielo ed il suo mare.

Questa, se gli olmi ingiallano la frasca,
cerca i palmizi di Gerusalemme:
quelli, allor che la foglia ultima casca,
restano ad aspettar le prime gemme.

Dib dib bilp bilp: e per le nebbie rare,
quando alla prima languida dolciura
l'olmo già sogna di rigermogliare,

lasciano a branchi la città sonora
e vanno, come per la mietitura,
alla campagna, dove si lavora.

Dopo sementa, presso l'abituro
il casereccio passero rimane;
e dal pagliaio, dentro il cielo oscuro
saluta le migranti oche lontane.

Fischia un grecale gelido, che rade:
copre un tendone i monti solitari:
a notte il vento rugge, urla: poi cade.

E tutto è bianco e tacito al mattino:
nuovo: e dai bianchi e muti casolari
il fumo sbalza, qua e là turchino.

La neve! (Videvitt: la neve? il gelo?
ei di voi, rondini, ride:
bianco in terra, nero in cielo
v'è di voi chi vide . . . vide . . . videvitt?)

La neve! Allora, poi che il cibo manca,
alla città dai mille campanili
scendono, alla città fumida e bianca;
a mendicare. Dalla lor grondaia
spiano nelle chiostre e nei cortili
la granata o il grembiul della massaia.

Tornano quindi ai campi, a seminare
veccia e saggina coi villani scalzi,
e - videvitt - venuta d'oltremare
trovano te che scivoli, che sbalzi,

rondine, e canti; ma non sai la gioia
-scilp- della neve, il giorno che dimoia.


 Commenti degli utenti

Non ci sono commenti...



Protected by Copyscape DMCA Takedown Notice Violation Search
1 2 3 4 5
Come ti è sembrato?     Scarso
Eccellente    


Ti proponiamo i Poesie del 800 più letti

» Guido Gozzano - Le golose
» Emilio Praga - Vendetta postuma
» Giovanni Pascoli - Oh! valentino
» Aleardo Aleardi CHE COSA E’ DIO?
» Giuseppe Giusti - Affetti di una madre
Gli ultimi Poesie del 800 pubblicati

» Giosuè Carducci INNO A SATANA
» Alessandro Manzoni MARZO 1821
» Giosuè Carducci IL BOVE
» Giosuè Carducci MEZZOGIORNO ALPINO
» Giovanni Pascoli NOVEMBRE
» Edmondo De Amicis BONTÀ


    Una pubblicazione proposta fra le tante presenti nel sito
Rammenta la foglia l'ultimo autunno che l'ha guidata a morire sui tetti curvi e limpidi dove asciugava i pensieri la luna:

    Statistiche generali
» Pubblicazioni
6785
» Autori registrati
8634
» Totali visite
19339723
» Categorie
35

Eliminare i file cookie | Torna su   

2000, 2020 © La-Poesia.it | Fondato da Felice Pagnani e adesso curato da Manuel Pagnani.