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Pubblicata il: giugno 19, 2013 |
Da: Redazione
Categoria: Poesie del 800 | Totali visite: 5139 | Valorazione:     
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Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
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I
Si amavano i bimbi cugini
Pareva, un incontro di loro,
l' incontro di due lucherini:
volavano. Nell' abbracciarsi
i tòcchi cadevano, e l'oro
mescevano i riccioli sparsi.
Poi l'uno appassì come rosa
che in boccio appassisce nell'orto;
ma l'altra la piccola sposa
rimase del piccolo morto.
II
Tu piccola sposa, crescesti:
man mano intrecciavi i capelli,
man mano allungavi le vesti.
Crescevi sott'occhi che negano
ancora; ed i petali snelli
cadevano: il fiore già lega.
Ma l'altro non crebbe. Dal mite
suo cuore, ora, senza perché,
fioriscono le margherite
e i non ti scordare di me.
III
Ma tu . . . ma tu l'ami. Lo vedi,
lo chiami. La senti da lunge
la fretta dei taciti piedi . . .
Tu l'ami, egli t'ama tuttora;
ma egli col capo non giunge
al seno tuo nuovo, che ignora.
Egli esita: avanti la pura
tua fronte ricinta d'un nimbo,
piangendo l'antica sventura
tentenna il suo capo di bimbo. |
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Commenti degli utenti |
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Una pubblicazione proposta fra le tante presenti nel sito |
Sor delegato mio nun so' un bojaccia!
Fateme scioje... v'aricconto tutto...
Quann'ho finito, poi, m'arilegate:
ma adesso, pe' piacere!... nun me date
st'umiljazione doppo tanto strazio!... |
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