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Pubblicata il: giugno 19, 2013 |
Da: Redazione
Categoria: Poesie del 800 | Totali visite: 1649 | Valorazione
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Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
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La via del rifugio
Son nato ieri che mi sbigottisce
il carabo fuggente, e mi trastullo
della cetonia risopita sullo
stame, dell'erba, delle pietre lisce?
E quel velario azzurro tutto a strisce,
si chiama "cielo"? E "monti" questo brullo?
Oggi il mio cuore è quello d'un fanciullo,
se pur la tempia già s'impoverisce.
Non la voce così dell'Infinito,
né mai così la verità del Tutto
sentii levando verso i cieli puri
la maschera del volto sbigottito:
"Nulla s'acquista e nulla va distrutto:
o eternità dei secoli futuri!". |
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Una pubblicazione proposta fra le tante presenti nel sito |
Ho stretto una zecca tra le unghie
I motori dei carri si sono accesi
L'ho strappata dall'orecchio del cane
Migliaia di ordigni a pressione
Un guaito di fastidio e spavento |
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