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Pubblicata il: febbraio 06, 2017 |
Da: Aristide Caruso
Categoria: Poesie del 900 | Totali visite: 5458 | Valorazione
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Ad uno che non c’è più
Ti ho conosciuto quel giorno in ospedale:
signorile nell’aspetto e gioviale
come sa chi ha grande esperienza.
Il tuo fresco sorriso e il tuo umorismo
davano coraggio agli altri,
in attesa con te della salvezza.
Ti ho detto complimenti
per gli anni portati così bene.
Mi hai sorriso:- Sono ottantadue -.
Poi un giorno sei andato fiducioso.
Ti ho cercato dopo nelle corsie,
fra gli ammalati in via di guarigione.
Ho chiesto al medico di turno
di un signore gentile e sorridente.
Un colpo al cuore le sue parole:
- Non c’è più, è andato via per sempre. |
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Una pubblicazione proposta fra le tante presenti nel sito |
Placida notte, e verecondo raggio Della cadente luna; e tu che spunti Fra la tacita selva in su la rupe, Nunzio del giorno; oh dilettose e care Mentre ignote mi fur l'erinni e il fato, Sembianze agli occhi miei; |
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