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Pubblicata il: giugno 22, 2013 |
Da: Redazione
Categoria: Poesie del 900 | Totali visite: 11286 | Valorazione:     
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Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
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Coglierai sul nudo lito,
infinito
di notturna melodia,
il maritimo narcisso
per le tue nuove corone,
tramontando nell'abisso
le Vergilie,
le sorelle oceanine
che ancor piangono per Ia
lacerato dal leone.
Andrem pel lito silenti;
sentiremo la rugiada
lene e pura
piovere dagli occhi lenti
della notte moritura,
tramontando nel pallore
le Vergilie,
le sorelle oceanine
minacciate dalla spada
del feroce cacciatore.
Forse volgerò la faccia
in dietro talvolta io solo
per vedere la tua traccia
luminosa,
e starem muti in ascolto,
tramontando in tema e in duolo
le Vergilie,
le sorelle oceanine
a cui l'Alba asciuga il volto
col suo bianco vel di sposa.
(Data di composizione ignota) |
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Una pubblicazione proposta fra le tante presenti nel sito |
Cammino nel mio oliveto
Si contorce il corpo degli olivi
Protesi in ogni spazio
Con rami capaci di ogni angolo
Cambiano
Ripensano si corrugano
Si espandono ritornano
Si avvitano a volte |
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