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Pubblicata il: giugno 22, 2013 |
Da: Redazione
Categoria: Poesie del 900 | Totali visite: 2413 | Valorazione
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Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
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Oleandro d'Apollo, ambiguo arbusto
che d'ambra aulisci nell'ardente sera;
melagrano, e il tuo rosso balausto
quasi fiammella in calice di cera;
nautico pino, e il tuo scoglioso fusto
e i coni entro la chioma tua leggera;
olivo intorto da dolor vetusto,
e l'oliva tua dolce che s'annera;
ginepro irsuto, mirto caloroso,
lentisco, terebinto, caprifoglio,
cento corone dell'Estate ausonia;
ma te, sargasso, re del Marerboso,
vasto alloro del gorgo, anche te voglio,
che bacche fai come la fronda aonia.
(Data di composizione sconosciuta) |
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Una pubblicazione proposta fra le tante presenti nel sito |
Semplici cose,
sono i nostri affetti,
anche se posson cedere
alla noia,
perciò non ridere,
pensaci un po', |
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