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Pubblicata il: giugno 22, 2013 |
Da: Redazione
Categoria: Poesie del 900 | Totali visite: 4066 | Valorazione
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Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
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Sol calando, lungh'essa la marina
giunsi alla pigra foce del Motrone
e mi scalzai per trapassare a guado.
Da stuol migrante un suono di chiarina
venía per l'aria, e il mar tenea bordone.
Nitrí di fra lo sparto un caval brado.
Ristetti. Strana era nel limo un'orma.
Però dall'alpe già scendeva l'ombra.
Come scorrea la calda sabbia lieve
per entro il cavo della mano in ozio
il cor sentì che il giorno era più breve.
E un'ansia repentina il cor m'assale
per l'appressar dell'umido equinozio
che offusca l'oro delle piagge salse.
Alla sabbia del Tempo urna la mano
era, clessidra il cor mio palpitante,
l'ombra crescente di ogni stelo vano
quasi ombra d'ago in tacito quadrante. |
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Una pubblicazione proposta fra le tante presenti nel sito |
Un bel dì Gesù s'arrabbiò
con un albicocco
. Disse: "Pietro, tu
che hai la Vista Santa,
Vai a vedere se le albicocche sono mature".
"I frutti non sono ancora maturi",
disse al suo ritorno Pietro la Pietra |
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