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Pubblicata il: agosto 10, 2013 |
Da: Redazione
Categoria: Poesie del 900 | Totali visite: 1846 | Valorazione
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Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
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VERSI PER L'ANNO NUOVO
Spazza il vento faville
di focaracci sulla neve.
La candela mattutina smoccola
sui quaderni. Mi torna il piacere
degli inverni di paese, mi spingo
a spiare un lembo d'aurora tra le stecche.
La vita s'infervora agli angoli morti,
si accumula nei giorni spenti.
Di soprassalto mi chiama uno squittio
tra gli arbusti della collina, un tralcio
sibila all'aria di dicembre.
Avanti giorno io scendo
dalla mia stradina cieca.
Nella mattina deserta è un braccio
senza numeri abitato da piante e da pietre. |
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Una pubblicazione proposta fra le tante presenti nel sito |
Vibrano in ghigni assassini
di smunti demoni folli
sottili, ruggenti blasfemie
muggite attraverso i denti.
Donne enormi sottomettono
piccoli, squallidi e freddi
cadaveri di bimbi vivi
stuprati nelle botte e dall’odio |
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