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Pubblicata il: agosto 16, 2013 |
Da: Redazione
Categoria: Poesie del 900 | Totali visite: 1899 | Valorazione
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Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
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NOTTI DI FEBBRAIO
E' già quasi primavera quando l'ebbrezza del Carnevale sta per spegnersi. Le notti sono già dolci. Le comitive di pastori bussano alle porte dei massari. Il suono del cupo-cupo - la membrana di vescica mossa da una bacchetta strofinata nel pugno - accompagna le sequenze di distici cantati al sereno. Poi la porta si apre.
1
Carnevale è pieno d'olio,
oggi maiale e domani foglie.(*)
2
Vado cantando e piove a goccia a goccia,
signor padrone dammi la salsiccia.(**)
(*)Si chiamano «foglie» tutte le verdure per la minestra. Mia madre era orgogliosa del suo piatto di «foglie 'mmesche». Raccoglieva a mucchietti in una cesta fino a dieci specie di verdure, e nella grande caldaia piena d'acqua bollente cominciava a buttarle una dopo l'altra, a intervalli calcolati, le più tenaci prima, poi le più tenere.
(**) 1 salsicciari di Montemurro sono ancora famosi a New York in qualche strada vecchia del Greenwich Village. |
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Una pubblicazione proposta fra le tante presenti nel sito |
Questa poesia parla della violenza in maniera molto personale e biografica. |
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