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Pubblicata il: luglio 26, 2013 | Da: Redazione
Categoria: Poesie greche | Totali visite: 7787 | Valorazione

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Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
1

... la grande città di Priamo
Dardanide, ricca e famosa, distrussero,
partiti da Argo,
per volere del grande Zeus;

e per la bellezza della bionda Elena
sostennero una lotta molto celebrata,
in una guerra luttuosa;
e la sventura salì su Pergamo misera
a causa di Cipride chioma dorata.

Ma non desidero ora cantare
né Paride ingannatore degli ospiti,
né Cassandra caviglie sottili,
né gli altri figli di Priamo,

né il giorno inglorioso della conquista
di Troia dalle alte porte; né...
la virtù superba
degli eroi che navi

concave dai molti chiodi trasportarono
- sciagura per Troia -, nobili eroi.
Agamennone potente li comandava,
il re discendente da Plistene, condottiero di uomini,
figlio del nobile Atreo.

Queste gesta solo le Muse Eliconie
esperte potrebbero rievocare nel canto;
un uomo mortale, vivente,
non saprebbe narrare i singoli casi:

il gran numero delle navi che da Aulide
attraverso il mare Egeo vennero
da Argo a Troia
che nutre cavalli; e in esse gli eroi

dagli scudi di bronzo, figli degli Achei,
tra i quali, il più valente nella lancia,
Achille veloce nei piedi,
e il grande, valoroso Aiace Telamonio.

...

(E venne anche colui) che Hyllis
dalla cintura d'oro generò:
e a lui Troiani e Danai
ritenevano simile Troilo

nell'aspetto amabile, come oro
tre volte cotto all'oricalco.
Insieme a loro, avrai anche tu,
Policrate, una fama indistruttibile di bellezza
per quanto sta al mio canto e alla mia fama.


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