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Pubblicata il: agosto 07, 2013 |
Da: Redazione
Categoria: Poesie greche | Totali visite: 2155 | Valorazione
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Redazione
Sono Manuel figlio di Felice, contento di portar avanti il lavoro di mio padre.
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Più di ogni cosa, la povertà soggioga l'uomo buono,
più della vecchiaia canuta, o Cimo, più della febbre.
Per fuggirla conviene gettarsi negli abissi del mare
profondo, o Cirno, giù da rupi scoscese.
Domato dalla povertà, nulla può l'uomo
né dire né fare: la sua lingua è legata.
Sulla terra e, ugualmente, sulla vasta distesa del mare
occorre, Cirno, cercare una liberazione dalla dura povertà.
Per un uomo povero, o amato Cirno, è meglio essere morto
che vivere consunto dalla dura povertà. |
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Una pubblicazione proposta fra le tante presenti nel sito |
Alti voli,
con le ali della mente,
sulla mia terra.
Trecce di boschi
scese lungo le colline,
pelle di grano, |
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